Integrated thinking

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Creare un ecosistema in cui integrare i diversi macchinari e sistemi che intervengono nel ciclo produttivo del tissue, avendo un unico riferimento e usando un solo linguaggio. Le sfide del mercato odierno si affrontano così, con un approccio innovativo e strategico che permette una serie di vantaggi, dal collegamento delle tecnologie all’integrazione di partner diversi, fino al monitoraggio intelligente della catena produttiva.

Attorno al principio secondo il quale le sfide che oggi il mercato pone devono essere affrontate con un approccio integrato, Körber ha costruito il proprio concetto di collaborazione con gli attori che gravitano nella filiera della produzione e lavorazione della carta. Un approccio strategico che significa unire la conoscenza del settore industriale, la competenza tecnologica, il focus sul proprio mercato di riferimento e gli strumenti digitali, attraversando l’intera catena di processo. «Questo è il motivo per cui stiamo passando dall’essere un fornitore di macchinari a un partner strategico che fornisce soluzioni in un approccio da ecosistema» dichiara Massimo Grandi, regional sales director Körber business area Tissue, che a Miac 2022 ha spiegato in cosa consista l’ecosistema Körber.

Ecosistema: una questione di approccio

Un ecosistema di business, spiega Grandi, è una rete di aziende impegnate in una sfida comune. Adottare un approccio basato su questo tipo di collaborazione apporta valore all’intera catena produttiva. «È un approccio rivoluzionario al mercato. Come Körber Tissue siamo dovuti andare oltre l’esperienza maturata negli anni nel settore tissue, arricchendo il nostro portafoglio di servizi e prodotti, e lavorando accanto sia ad altre aree business del gruppo sia a partner esterni». Si tratta di un modo nuovo di pensare, di guardare ai bisogni del proprio mercato e di cercare soluzioni complete e integrate; in questo, dice il direttore, «come gruppo siamo pronti per porci al fianco delle aziende e supportarle». All’atto pratico ogni business area coinvolta in un processo produttivo contribuisce con la propria competenza all’ottimizzazione dello stesso, «per esempio la business area della catena di approvvigionamento può fornire soluzioni tecnologiche avanzate, mentre quella dell’area digitale può contribuire con tecnologie cloud e software che sono complementari alla parte hardware».

I vantaggi dell’integrazione

Quella dall’ecosistema Körber è dunque una strategia di collaborazione in grado di apportare alle aziende vantaggi di maggiore efficienza e competitività, e si basa su tre elementi cardine: il collegamento delle tecnologie, l’integrazione di partner e il monitoraggio intelligente. Collegare tra loro le tecnologie, spiega Grandi, significa che «un ecosistema diventa una soluzione completa in grado di unire tutte le componenti tecnologiche che formano l’ambiente produttivo del tissue. L’ecosistema Körber, inoltre, consente di integrare anche le tecnologie sviluppate da aziende esterne al gruppo», permettendo quindi di coinvolgere partner differenti. Infine, affinché l’ecosistema funzioni al meglio, al suo interno «tutte le tecnologie devono essere controllate e autoregolate da un software dedicato che agisce a livello di linea», effettuando un costante monitoraggio intelligente che permette di ottenere la massima efficienza. La soluzione proposta, prosegue il direttore, è “end-to-end”, ovvero «attiva un collegamento tecnologico completo dalla produzione della carta fino alla logistica», ed è al contempo anche “one-stop-shop”, ciò significa che «ha un’unica fonte, ovvero c’è un punto di contatto univoco e una sola gestione del processo. Le cartiere restano poi in contatto con i tecnici ed esperti in Körber, così da potersi focalizzare insieme su obiettivi a lungo termine e cogliere nuove opportunità di business».

Il software proprietario e la sicurezza

Il funzionamento dell’ecosistema Körber è stato testato nel giugno del 2022, su una linea di trasformazione del tissue. È stato coinvolto l’intero processo, dalla lavorazione della carta alla zona di confezionamento, per finire con la fase di palettizzazione. In pratica, tutte le tecnologie coinvolte negli ambienti di trasformazione della carta tissue sono state connesse all’interno dell’ecosistema. A dirigere il tutto – come fosse il direttore di un’orchestra composta da differenti strumenti – un software dedicato: Sam Operational Solution. Il software, che si basa su un protocollo proprietario creato internamente da Körber, definisce una modalità univoca di interagire con i macchinari, monitora continuamente il processo e regola automaticamente i principali parametri di produzione. «Tutte le variabili necessarie» spiega Grandi «vengono tradotte in un linguaggio comune da Sam Operational Solution, indipendentemente dai diversi altri tipi di software eventualmente coinvolti oppure dell’età dei macchinari». Proprio la vetustà degli impianti e la loro incapacità di comunicare gli uni con gli altri è spesso la fonte della scarsa efficienza delle aziende; l’ecosistema studiato da Körber è in grado di ovviare a queste problematiche. «Le informazioni necessarie alla traduzione in un linguaggio comune sono incluse in un dispositivo chiamiamo TDS che, praticamente, traduce la richiesta del trasformatore alla linea, parlando la lingua della linea stessa, e questo viene implementato per tutti i macchinari. Il TDS lavora anche come dispositivo di cybersecurity, consentendo di accedere al sistema solo con uno specifico comando alla linea».

Obiettivo: semplificare

Il controllo digitale è assicurato da una serie di elementi integrati. «D’ora in poi tutti i nostri sistemi e le nostre macchine, indipendentemente dalla loro finalità, dalla loro tipologia e dalle loro specifiche, potranno dialogare tra loro» aggiunge il direttore. «Abbiamo creato una sorta di interfaccia comune che permette di spostarsi da una macchina all’altra oppure da una linea all’altra, e questo aiuta a ridurre al minimo il rischio dell’errore umano».

Dunque, tutte le macchine e le tecnologie coinvolte nell’intero processo di trasformazione del tissue e che compongono la linea di produzione – dalla carta grezza al prodotto finito, dallo svolgimento della bobina madre alla pallettizzazione fino alla logistica distributiva – sono collegate le une alle altre e controllate tramite il software.

Il sistema, inoltre, non si limita alle sole tecnologie proprietarie, in quanto l’ecosistema Körber è stato progettato per integrare al proprio interno qualsiasi tipo di macchinario anche di altri fornitori. «Le informazioni raccolte da tutti i sistemi, anche da quelli di altri produttori di macchine, sono tradotte dall’ecosistema in un linguaggio conosciuto, in modo che il nostro software possa comandare anche questi altri macchinari».

Il tutto è gestito a livello di controllo centrale attraverso una stazione che permette di monitorare le linee produttive da un singolo punto. «Tutte le informazioni della linea sono visibili nella stazione centrale e l’operatore ha la possibilità di passare da una macchina all’altra e quindi di monitorare contemporaneamente le condizioni operative di tutte le postazioni, senza dovere essere presente fisicamente a bordo linea».

Fine ultimo dell’ecosistema Körber, dunque, è la semplificazione e in definitiva, la sua forza è proprio questa, riuscire

a integrare e a controllare in un’unica soluzione tutte le tecnologie coinvolte nell’intero processo di trasformazione del tissue, indipendentemente dalla loro età, dal loro ruolo e dal loro produttore.

L’efficienza nell’automazione

Tra le novità di casa Körber finalizzate all’aumento dell’efficienza delle linee rientra anche il sistema Auto Web Starter. Studiato dagli ingegneri dell’area business Tissue, il nuovo sistema consente il passaggio automatico del velo tissue da svolgitore a ribobinatrice senza l’ausilio dell’operatore, eliminando i rischi e riducendo sensibilmente i tempi per questa operazione.

La nuova soluzione automatizzata gestisce dunque il passaggio carta, semplificando il processo con l’impiego di tre sistemi che lavorano in successione: la navetta, lo scambio e il riavvio.

Un sistema appositamente progettato di cinghie e navette in plastica prende il posto degli operatori che guidano manualmente la carta. Gli operatori inseriscono il lembo di carta nelle navette, agganciano queste ultime alla cinghia ed escono dalla macchina per avviare il processo automatizzato dal pannello di interfaccia uomo-macchina (HMI). Anche lo scambio di lembi di carta tra le cinghie avviene in modo automatizzato anziché manuale.

Il lembo di carta viene automaticamente rimosso dalla cinghia precedente e trasferito alla successiva mentre le macchine sono in funzione a bassa velocità. Infine, con la ribobinatrice in funzione a bassa velocità, l’estensione della carta viene raggiunta rapidamente in modo completo e costante. Il sistema Auto Web Starter rileva quando la carta è completamente stesa, quindi la taglia automaticamente e dispone di riavvio della produzione alla massima velocità.

I vantaggi di essere “auto”

«I vantaggi che Auto Web Starter garantisce sono diversi» spiega Grandi. «Innanzitutto una maggiore produttività, in quanto consente una riduzione dei fermo macchina pianificati necessari all’avvolgimento tradizionale». Inoltre, a differenza del passaggio manuale della carta, Auto Web Starter funziona con la linea attiva a velocità bassa per continuare con una transizione automatica verso  la velocità normale, consentendo una maggiore efficienza dell’impianto. Un vantaggio molto importante è  poi l’aumentata sicurezza, in quanto l’operatore non deve intervenire per evitare inceppamenti. Il sistema prevede che l’operatore entri nella macchina solo una volta, all’inizio del processo, per inserire il lembo di carta nelle navette di plastica, per poi agganciarle alle cinghie. A quel punto, subentra il processo automatizzato. L’operatore esce dalla macchina, chiude la porta e avvia  il passaggio automatico della carta dal pannello HMI.  Il sistema passa la carta verso la ribobinatrice a velocità bassa e continua, quindi avvia automaticamente il funzionamento normale. Gli operatori quindi sono totalmente protetti ed esonerati da compiti manuali che li metterebbero in pericolo.; al contempo, resta a loro maggior tempo per dedicarsi ad altri compiti lungo la linea di lavorazione. Ultimo vantaggio derivante dall’uso dell’automazione è la minimizzazione  di rifiuti e sprechi, grazie alla maggiore precisione dell’operazione di avvolgimento eseguita in automatico.  Il passaggio tradizionale della carta, infatti, in genere comporta lo scarto del primo log, mentre grazie al sistema Auto Web Starter la linea può produrre un primo log già utilizzabile.

Articolo scritto da Raffaella Quadri e pubblicato nella rivista Industria della carta n.2 - aprile 2023 pp.22-24